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Saint-Exupéry, Antoine de.

Scrittore francese. Appartenente a una famiglia aristocratica e cattolica, rimase orfano di padre in tenera età e trascorse il periodo degli studi nell'ambiente monotono e oppressivo di un collegio. Affascinato dal volo già dall'infanzia, nel 1921 divenne pilota militare e confermò la propria passione per il volo. Dal 1926, come pilota civile di grandi linee aeree, compì numerose trasvolate intercontinentali e fu protagonista di avventurosi raid; nello stesso periodo iniziò a dedicarsi all'attività letteraria, trasponendo nei suoi scritti le proprie esperienze e la propria meditazione sulla vita e sul rapporto fra l'individuo e il mondo. Esordì con una raccolta di novelle (L'aviatore, 1926), ma raggiunse il successo come romanziere pubblicando nel 1928 Corriere Sud, ambientato in Africa, nel quale esprimeva il suo anelito a superare il quotidiano attraverso una costante tensione morale. A questo fece seguito il romanzo Volo di notte (1931), intenso dramma della responsabilità, che contiene una più precisa definizione dell'ideale di etica dell'azione da lui propugnato. Al 1939 risale Terra degli uomini, romanzo scritto durante la convalescenza dalle ferite riportate in un incidente aereo: si tratta di una riflessione, amara e allo stesso tempo intrisa di misticismo, sulla società occidentale, al cui decadimento e inaridimento morale l'autore contrappone i valori dell'onore, dell'amicizia e del sacrificio personale. Allo scoppio del secondo conflitto mondiale S. si arruolò come pilota nell'aviazione francese; dopo l'armistizio si rifugiò negli Stati Uniti, dove pubblicò il romanzo Pilota di guerra (1942), nel quale descrisse l'esperienza della guerra e della disfatta militare francese; l'anno successivo scrisse, illustrandola egli stesso con disegni, Il Piccolo Principe, delicata favola allegorica che si affermò ben presto come un classico della letteratura per l'infanzia. Strettamente legata all'attualità politica è invece la drammatica Lettera a un ostaggio (1944), rivolta a un amico ebreo rimasto nella Francia occupata dai nazisti. Nel frattempo, già dal 1936 aveva intrapreso la stesura di una raccolta di meditazioni e pensieri, che fu pubblicata postuma nel 1948 con il titolo Cittadella. Nel 1943 riprese l'attività di pilota militare, ma l'anno successivo fu abbattuto da un aereo tedesco durante un volo di ricognizione fra la Corsica e la Francia. Postume furono edite altre sue opere, fra cui si ricordano: i Taccuini (1953), le Lettere di gioventù all'amica inventata (1953), le Lettere alla madre (1955), gli Scritti di guerra (1982). Umanista colto e intimamente legato ai valori religiosi, S. incarnò tuttavia soprattutto il mito del “poeta aviatore”, alimentato dalla sua esistenza avventurosa e dalla morte in guerra. La tragedia dell'uomo libero davanti alla morte, la bellezza solitaria del sacrificio, il dovere morale sono le costanti della sua esperienza d'uomo e di scrittore (Lione 1900 - Mar Tirreno 1944).